Anna Pisterzi
“Transiti”
Andare a vivere, studiare o lavorare all’estero è una condizione sempre più frequente, comune a migliaia di persone di ogni età, formazione e area geografica. La globalizzazione ha reso più facili gli spostamenti, temporanei o a lungo termine, anche per moltissimi italiani. Transiti nasce come startup innovativa a vocazione sociale ad agosto 2017, per offrire un servizio di supporto psicologico online rivolto agli italiani residenti all’estero (i cosiddetti expat), che vivono situazioni di difficoltà o disagio legate al nuovo contesto o alla lontananza da casa.
Transiti ha accettato la sfida di confrontarsi con Internet, cambiamento epocale che interessa anche l’ambito delle relazioni umane, fornendo uno “sportello psicologico” completamente online. La vision è stata fin dall’inizio quella di offrire la più qualificata psicoterapia online in lingua madre per italiani in ogni parte del mondo. La formazione continua, il confronto in gruppo, la ricerca scientifica e la riflessione hanno reso questa startup solida nelle fondamenta valoriali.
Tutti gli incontri online effettuati durante la terapia avvengono infatti nella D-stanza, una stanza online che rispetto ai normali sistemi di videochiamata generalisti è stata pensata da psicologi e costruita con estrema cura del setting, all’interno della quale avviene esclusivamente il colloquio terapeutico. Per tutelare la riservatezza e la delicatezza dell’incontro il log avviene direttamente dal sito e non è necessario scaricare alcun programma o app.
Il gruppo di terapeuti di Transiti è formato da 24 psicologi e psicoterapeuti selezionati (tutti professionisti laureati e iscritti all’Ordine), con una formazione specifica e approfondita alle dinamiche di espatrio, alle problematiche di chi vive all’estero e all’approccio digitale della psicologia. Attualmente Transiti si avvale anche di un comitato tecnico scientifico multidisciplinare.
Nei giorni scorsi è stato pubblicato un capitolo scritto da Anna Pisterzi nel RIM – Rapporto degli italiani nel mondo 2022, proposto dalla Fondazione Migrantes. Il capitolo è stato embargato fino ad oggi, finalmente possiamo raccontarne i contenuti.
L’articolo, Partecipazione e rappresentanza nel complesso contesto psicosociale, analizza il modo in cui nella società contemporanea si siano incrinate la rappresentanza e la partecipazione pubblica in ragione di un iper-individualismo. Pisterzi individua le cause di questa società solipsistica nel sistema meritocratico e nelle logiche imprenditoriali del self-made man, che alimentano la competizione agguerrita e la ricerca del successo individuale, oscurando sempre più i concetti di “bene comune” e “comunità”. A creare isolamento contribuisce anche la relazione che abbiamo con il mondo digitale, in cui ci tendiamo a nascondere, e invece di sfruttarlo come mezzo per creare cooperazione e comunità, lo usiamo per mettere distanza tra noi e gli altri. Anna Pisterzi indaga, dunque, gli effetti psicologici della perdita di partecipazione e rappresentanza nella nostra società: sono in aumento i casi di ansia patologica e depressione, che in molti casi richiedono l’intervento di psicofarmaci.
Insomma, si tratta di un testo di grande attualità, che affronta tematiche strettamente collegate con la cronaca.
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