Andrea Staid “La Grande Invasione”

La Grande Invasione Andrea Staid "La Grande Invasione"

Andrea Staid
“La Grande Invasione”
Ivrea

lagrandeinvasione.it

Andrea Staid è docente di Antropologia culturale e visuale presso la Naba, ricercatore presso Universidad de Granada, dirige per Meltemi la collana Biblioteca /Antropologia. Ha scritto: I dannati della metropoli, Gli arditi del popolo, Abitare illegale, Le nostre braccia, Senza Confini, Contro la gerarchia e il dominio. I suoi libri sono tradotti in Grecia, Germania, Spagna e adottati in varie facoltà universitarie.

Gli appuntamenti con Andrea Staid a “La Grande Invasione”

Venerdì 28 agosto
ore 11-11.50 • Cortile del Museo Garda 5€
Tre brevi lezioni di antropologia
1. Senza mettere mano alla pistola. Che cos’è la cultura

Sabato 29 agosto
ore 11-11.50 • Cortile del Museo Garda 5€
Tre brevi lezioni di antropologia
2. Io esisto perché tu esisti. Per farla finita col colonialismo

Domenica 30 agosto
ore 11-11.50 • Cortile del Museo Garda 5€
Tre brevi lezioni di antropologia
3. Tutto è relativo. Fare i conti con l’altro


“I dannati della metropoli”
Le Milieu

milieuedizioni.it
Esistono da sempre due città, una legale e l’altra illegale, i cui confini si spostano a seconda delle epoche storiche e delle necessità economiche contingenti. Spesso gli abitanti di queste due città si sfiorano, interagiscono, confliggono. Sulle loro contaminazioni si costruisce il tessuto sociale. Quasi sempre gli abitanti della città oscura non hanno voce sui media ufficiali: sono un numero, una statistica o un titolo di giornale. I dannati della metropoli nasce dalla necessità di far parlare i protagonisti del disagio e della devianza che vivono e attraversano le nostre metropoli. Sulle tracce di Danilo Montaldi e della scuola di Chicago, animato da un bisogno radicale di far uscire l’antropologia dalla torre d’avorio dell’accademia, Andrea Staid si è messo in ascolto delle voci della città oscura, senza pregiudizi. Con una ricerca che è frutto di anni passati con i migranti, iscrivendosi in maniera del tutto nuova al filone dell’antropologia delle migrazioni, contaminato con l’etnografia e la storia orale. Il cuore del saggio è rappresentato dall’analisi di un caso specifico spesso al centro della cronaca, su una via e più precisamente un grande palazzo soprannominato dalla stampa ‘il fortino della droga’, situato in un quartiere centrale di Milano (via Bligny 42). Un caso celebre e paradigmatico, raccontato per la prima volta attraverso le voci dei protagonisti. Ne è uscito un affresco di storie ascritte al mondo della strada, una etnografia della criminalità migrante o meglio dell’uscita dal confine della legalità, un saggio su chi si ribella a un destino di schiavitù, cercando di fuggire da un carcere o semplicemente andando a ingrossare per scelta le fila del nuovo milieu criminale metropolitano. Prefazione di Franco La Cecla.


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