ALEXIS BETEMPS

Conversazione di Livio Partiti con Alexis Bétemps "Erbario", Priuli & Verlucca

 

 

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ALEXIS BETEMPS

 

 

In Valle d’Aosta la conoscenza delle erbe, soprattutto delle piante
selvatiche – sebbene sempre più approssimativa –, è una di quelle
eredità del passato che tuttora beneficia di un recupero di interesse. I
nuovi modelli culturali tendono a marginalizzare gli stili di vita del
tempo passato che – precedentemente organici a quegli stili – diventano
frammentari e incoerenti. È arrivato il momento di cercare di
riorganizzare ciò che rimane delle nostre memorie, rimettendole in
relazione, documentandole il più possibile prima che questo patrimonio –
anche culturale – poco a poco si dissolva, senza lasciarne traccia.
Conoscere il passato, è anche preparare il futuro. Qui proponiamo un
viaggio emozionale, in Valle d’Aosta e dintorni, nel cuore pulsante
della società alpina di inizio Novecento. Lo faremo con brevi schizzi,
colpi d’occhio sulla vita quotidiana di un tempo, che tra loro si
incrociano e si completano, per sottolineare gli intensi rapporti che la
cultura agropastorale, sviluppatasi nelle nostre montagne, ha avuto con
il mondo vegetale. E non soltanto con quello: perché i regni della
natura e le loro ramificazioni sono talmente interconnessi che, sovente,
volerli analizzare separatamente nuocerebbe all’insieme e alla corretta
comprensione dei loro messaggi.

Erbe, fiori e piante proteggono,
nutrono, vestono, riscaldano, divertono e guariscono… In più, fanno
musica, prevedono il tempo atmosferico, simbolizzano le feste,
sacralizzano i riti di passaggio, stimolano l’amore, consolano dai
dispiaceri, danno vivacità alla lingua.

Lasciatevi portare in questo mondo…

 

 

 

IL POSTO DELLE PAROLE

ascoltare fa pensare