Conversazione di Livio Partiti con Alessandro Perissinotto "Le colpe dei padri", Piemme.
Guido Marchisio, torinese, 46 anni, è un uomo arrivato.Dirigente di una
multinazionale, appoggiato dai vertici, compagno di una donna molto più
giovane e bellissima: la sua è una vita in continua ascesa.Fino al 26
ottobre 2011, una data che crea una frattura tra ciò che Guido è stato e
quello che non potrà mai più essere. Quella mattina, infatti, un
incontro non previsto insinua in lui il dubbio: possibile che esista da
qualche parte un suo sosia, un gemello dimenticato, un suo doppio
misterioso e sfuggente?Giorno dopo giorno, il dubbio diventa ossessione e
l'esistenza dell'ingegner Marchisio inizia, prima piano poi sempre più
velocemente, a percorrere la stessa rovinosa china della sua azienda e
della sua città.Di tutte le sicurezze costruite col tempo, non rimane
più nulla: il suo ruolo di freddo tagliatore di teste, di manager di
successo, la sua figura di uomo affascinante, tutto, per colpa di quel
sospetto sembra scivolare via da lui, come se accompagnasse l'emorragia
che lentamente svuota l'industria italiana.Andare a fondo significherà
per Guido affacciarsi all'orlo di un baratro e accettare
l'inaccettabile.Nessuno come Alessandro Perissinotto sa fondere
sentimenti personali e conflitti sociali in una storia grande che lascia
il segno.
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