Adriano Altamira
“Remo Bianco: il periodo 3D”
Electa
www.electa.it
Il volume avvia una collaborazione fra Electa e la Fondazione Remo Bianco volta a promuovere l’attività dell’artista milanese, fra i protagonisti dell’avanguardia dagli anni ’50 fino alla metà degli anni ’70. Grande sperimentatore e artista fecondo, si è confrontato con soluzioni e linguaggi diversi che hanno reso ardua una lettura unitaria del suo lavoro e che dunque richiedono un’attività di approfondimento e studio in grado di restituire i suoi momenti più geniali e avviare una lettura critica sistematica che presenti la sua opera in una chiave inedita e complessiva. Il primo capitolo di questo progetto è a firma di Adriano Altamira, amico personale di Bianco e fra i maggiori conoscitori della sua opera, e affronta gli esordi dell’artista, con una mostra, presentata da Lucio Fontana nel 1953, in cui furono esposti i 3D. Queste opere erano cassette disegnate o dipinte su più strati di plastiche trasparenti che offrivano allo spettatore suggestioni spaziali e cinetiche decisamente innovative per il contesto coevo. Il “periodo 3D” durò fino alla fine di quel decennio, quando l’artista raggiunse la fama coi suoi “Tableaux Dorés”.
Adriano Altamira, dopo la laurea in Storia dell’Arte, intraprende contemporaneamente una doppia carriera di critico d’arte e d’artista. Scrive su numerose riviste, tra cui NAC, Flash Art, Le Arti, e in seguito Artistes, Tema Celeste, FMR e altre. Esplora dal suo punto di vista critico/artistico sia il mondo delle Avanguardie, sia i meccanismi dell’analogia e dei collegamenti inconsci fra percezione e memoria. Fino a tempi recenti Adriano Altamira ha sempre lavorato con la fotografia. Conceptual Rigoletta pur esplorando, come è solito per l’autore, il mondo dell’analogia e delle ricorrenze iconiche, segna un ritorno al disegno, ed apre la strada ad un nuovo tipo di concettualità.
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