“Il viaggio delle verità svelate”
Ernesto Chiabotto
Neos Edizioni
www.neosedizioni.it
Un viaggio dell’anima verso la verità, un viaggio insieme a un amico speciale, con i magici luoghi dell’Iran sullo sfondo.
Oreste e Mahmoud sono vecchi compagni di università e grandi amici. Non si vedono più da molti anni, ma Oreste, che ha perso la memoria, è fragile, insicuro, decide finalmente di andare a trovarlo nella sua terra, in Iran. Vuole trascorrere del tempo con l’amico ed esplorare il suo affascinante Paese, ma anche recuperare una parte dei propri ricordi, svaniti in seguito a un grave incidente.
Questo viaggio non sarà certo una semplice vacanza spensierata.
Perché Mahmoud ha una promessa da mantenere e riguarda proprio Oreste. Perché dietro questa promessa c’è un disegno segreto. Perché Oreste forse non è così fragile e insicuro come sembra. Perché dal passato talvolta possono riaffiorare eventi dolorosi. Perché la verità è sempre scomposta in tanti frammenti.
Alla fine solo uno dei protagonisti saprà come mettere insieme tutti i pezzi, ma per farlo dovrà tornare a una Torino lontana nel tempo, quella degli “anni di piombo”. E soprattutto dovrà fare pace con se stesso.
Ernesto Chiabotto è nato nel 1958 e vive a Torino, città che spesso fa da sfondo alle storie che inventa.
Con Neos edizioni, ha pubblicato nel 2014 “Il Custode”, romanzo che ha ottenuto il 2° posto per la prosa edita al “Premio Città di Torino 2015” e una menzione d’onore della giuria al concorso “Baia dell’arte” di Portovenere 2015; inoltre ha partecipato con i suoi racconti alle antologie “Natale a Torino” nel 2016, 2017 e 2018. Precedentemente aveva pubblicato “Collezione (quasi) privata”, una raccolta di racconti, alcuni dei quali premiati, come Delitto di autore, dal “Premio Città di Torino” e da “Parole per scrivere”.
Questo libro, Il viaggio delle verità svelate, è il suo secondo romanzo.
…Azaneh lo seguì nell’ufficio e chiuse la porta. «Cos’hai deciso di fare?» gli chiese.
«Quello che avevo promesso, a suo tempo, lo sai» rispose Mahmoud, lo sguardo rivolto al bicchiere che teneva in mano.
«Non mi sembri convinto» disse lei.
«E non lo sono affatto» rispose lui, di scatto posando il bicchiere d’acqua sulla scrivania «mi sembra un’idiozia e una crudeltà gratuita. Lo hai visto? Eh? Ti pare che possa sopportare una prova simile? È un mio amico, l’amico più caro, il più indifeso, dopo quello che ha passato, ho il dovere di proteggerlo!».
«Hai un dovere ben preciso anche nei confronti di altre persone, anche loro hanno sofferto, te lo ricordo, Mahmoud.»
«Sì, sì, lo so, lo so bene» bevve l’acqua, d’un fiato, senza gustarla. «Lui è venuto per una vacanza, faremo questa vacanza e intanto troverò una soluzione.»
Azaneh si avvicinò a Mahmoud, si tolse il velo dal capo e si appoggiò alla spalla del marito.
«So che lo farai, amore mio, e so che sarà una giusta soluzione, come sempre»
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