Giuseppe Paternostro
“Il linguaggio mafioso”
Scritto, parlato, non detto
Aut Aut Edizioni
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Quello mafoso è uno dei fenomeni che maggiormente sono stati affrontati da più di un’angolazione. Tralasciando gli aspetti e le implicazioni più strettamente politiche e giudiziarie (che pure hanno consentito di gettare luce, attraverso provvedimenti legislativi, inchieste parlamentari e, ovviamente e primariamente, l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine), significativi contributi, per quantità e qualità, alla conoscenza del fenomeno sono giunti da diversi settori del mondo dell’informazione (anche sul piano del sacrificio personale, basti pensare ai tanti giornalisti uccisi) e da diversi ambiti di ricerca (sociologia, antropologia, psicologia, storia, economia).
“Quello che qui si presenta non è un lavoro che può definirsi “scientifico”, o meglio, non è un lavoro di taglio accademico, ancorché l’editore abbia pensato a chi scrive proprio perché si occupa, per ragioni legate al suo lavoro di ricercatore universitario, degli addentellati pragmatici della lingua. Se si vuol proprio cercare un’etichetta (il che denuncia già la provenienza accademica di chi scrive) si tratta di un lavoro divulgativo, nell’accezione più alta e più vera di questo aggettivo, cioè quella di diffondere una conoscenza al più vasto pubblico possibile. Ora, di un fenomeno come quello della mafia, c’è bisogno di avere una conoscenza che non solo sia approfondita, ma che sia soprattutto diffusa e consapevole. Chi scrive non è uno storico, non è un sociologo, non è un giornalista o, men che meno, un investigatore, tutti soggetti grazie ai quali negli ultimi decenni la conoscenza della mafia ha fatto moltissimi passi avanti. Senza il loro lavoro, ancora oggi, nonostante le tante pagine tragiche scritte dagli ‘uomini del disonore’ nel corso dei decenni, da parte di quella che si suole chiamare opinione pubblica si avrebbe sicuramente una minor consapevolezza del fenomeno. L’autore di queste pagine è invece un linguista, e da linguista cerca di contribuire a mantenere alta la guardia e l’attenzione sul fenomeno mafioso. L’obiettivo è quello di offrire una prima panoramica dei capisaldi dell’apparato comunicativo della mafia. “
Giuseppe Paternostro (Palermo, 1973) è ricercatore di linguistica italiana nell’Università di Palermo, dove insegna Analisi dei testi pubblici. I suoi interessi di ricerca vertono attorno alla sociolinguistica dell’Italia contemporanea e ai rapporti fra lingua, discorso e identità. In quest’ambito ha studiato in particolare le modalità di costruzione dei discorsi narrativi e argomentativi in diversi contesti (da quello quotidiano a quello politico) e in diverse varietà (italiano e dialetto).
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