Giuseppe Di Piazza “Malanottata”

Giuseppe Di Piazza Giuseppe Di Piazza "Malanottata" Harper Collins

Giuseppe Di Piazza
“Malanottata”
HarperCollins

harpercollins.it

Palermo, 1984. In un angolo di un quartiere residenziale di Palermo viene trovata una donna in fin di vita. È stata orribilmente sfigurata con l’acido e picchiata selvaggiamente, ma ancora respira. Non è una donna qualsiasi, è la escort più famosa della città, Veruska, una polacca arrivata in Italia per far fortuna, con il mito di Raffaella Carrà. Occhi di sonno è l’unico biondino presente in redazione del quotidiano locale più importante della città quando arriva la notizia. Poco più che ventenne, acuto osservatore, ma troppo sensibile al fascino femminile, il volto costantemente segnato per le poche ore di sonno sacrificate al lavoro e alle donne. Il giornalista schizza in Vespa fino all’ospedale, giusto in tempo per vedere Veruska morire portandosi il nome dell’assassino nella tomba. Ma chi può avere avuto il coraggio di uccidere la ragazza più amata della città? Boss, nobiluomini, rampolli borghesi. Tutti inconsolabili come vedovi. Tutti convinti essere ricambiati nel loro amore. Ma è un delitto passionale oppure di mafia? Occhi di sonno comincia a indagare, ma non è semplice, perché le ultime ore di Veruska sono avvolte nel mistero e gli indizi portano tutti a dei vicoli ciechi.

Giuseppe Di Piazza
dal sito:
dipiazza.eu

“Ho cominciato la carriera nel 1979 al quotidiano L’Ora di Palermo, allora diretto da Nicola Cattedra. Giornalista professionista dal 1984, in quell’anno mi trasferisco a Roma per lavorare alla rivista Cooperazione del Ministero degli Esteri. Nel 1985 partecipo alla nascita del quotidiano Reporter, diretto da Enrico Deaglio.Nel 1986 passo a Il Messaggero, dove resto per quindici anni. Nel quotidiano romano sono stato capocronista, poi caporedattore di Interni e Giudiziaria, editorialista, e infine caporedattore centrale.

Nel 2000 mi trasferisco a Milano, come vicedirettore della multimedialità di Rcs MediaGroup, il cui responsabile è Pietro Calabrese. Nel 2001 divengo direttore dei contenuti di Hdpnet, la società multimediale del gruppo.

Nel 2002 mi viene affidata la direzione di AGR, l’agenzia di stampa radiofonica e digitale di Rcs. Nel 2003 divento direttore del mensile Max. Dal 27 settembre 2007 fino all’8 marzo 2012 ho diretto il settimanale Corriere della Sera Magazine, poi ritornato al suo nome originario di Sette il 26 novembre 2009. Dal marzo 2012 sono al Corriere della Sera come responsabile del sistema Corriere Innovazione. Da novembre 2012 sono titolare della rubrica video “La Confessione” su Corriere.it.

Sono sposato con Roberta, abbiamo tre figli e viviamo a Milano.

Insegno al Master in giornalismo presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM. Nel 2011 ho esordito come fotografo con la mostra “Io non sono padano”. Nel gennaio 2012 ho pubblicato il mio primo romanzo “I quattro canti di Palermo” (Bompiani). Il 17 aprile 2013 è uscito il nuovo romanzo “Un uomo molto cattivo” (Bompiani). Il 24 settembre 2013 è stato pubblicato l’e-book “Fango – La doppia morte di un uomo perbene” nella collana I Corsivi del Corriere della Sera. Nel 2013, la mostra “Italia Magazine”: ventisei miei ritratti fotografici di direttori di periodici italiani – prodotti da Leica Italia – esposti al Palazzo delle Stelline (Milano), al Festival dei due Mondi (Spoleto) e al Premio Ischia. Nel 2014 la mia mostra “Negli occhi delle donne” (venti ritratti di attrici, scrittrici, conduttrici tv) è stata esposta a Milano e a Verona. Sempre nel 2014 è uscita l’edizione americana de “I quattro canti di Palermo”, edita da Other Press con il titolo “The four corners of Palermo” (traduzione di Antony Shugaar). Nel 2015, la mostra “Dissoluzione Duomo” è stata esposta a Milano (Still gallery) e a Firenze (Davis & Franceschini). Nel 2016, la mostra “Electri-City” è stata esposta alla galleria “28 Piazza di Pietra” a Roma, e nel 2017 alla Galleria Expowall di Milano.”


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