Giorgio Boatti “Portami oltre il buio”

Giorgio Boatti Giorgio Boatti, Portami oltre il buio, Laterza Editori

Giorgio Boatti
“Portami oltre il buio”
Laterza Editori
www.laterza.it

«I sogni ammonitori sono arrivati prima che partissi. Sono saliti al volo sull’idea di questo viaggio.
Loro non ci credono proprio ai semi di nuovo, quelli sparsi da questi anni difficili. Forse, semplicemente, non li vogliono vedere. Non credono possibile un girar pagina, rispetto al passato, capace di renderci diversi, forse persino migliori di ciò che siamo stati…»

Ecco l’Italia irrequieta ma non domata dalle difficoltà di questi anni. Un Paese che si mette alla prova, con grinta e speranza, afferra i cambiamenti e supera timori e autodenigrazioni. Oltre il buio, appunto.
È stata così lunga e severa la crisi che immaginare la vita degli italiani ‘dopo’ pareva una sfida impossibile. Nasce così questa esplorazione che dal Monferrato scivola leggera sino al Parco dei Paduli nel Salento; salta da un coworking di Matera alle periferie di Genova e sosta nel virtuoso paese dell’‘ulivo sospeso’, tra l’Amiata e il Chianti. E ancora: da Roma, dirimpetto a Santa Marta, va alla reggia di Babette, nel cuore della Food Valley emiliana, dove è sbocciata una scuola molto speciale e, da un’avveniristica ‘play factory’, tra i colli di Jesi, finisce all’Hotel Etico di Asti che punta a rendere inclusiva, anche per i più fragili, un’intera città.
Ogni tappa di questo viaggio sorprendente è il racconto di un futuro inaspettato e vitale che non è dietro l’angolo. È già qui.

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Giorgio Boatti, giornalista e scrittore, è autore di libri e inchieste sulla storia recente del nostro Paese. Ha pubblicato, tra l’altro: Piazza Fontana. 12 dicembre 1969: il giorno dell’innocenza perduta (Einaudi 1999); Preferirei di no. Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini (Einaudi 2001; Premio Omegna città della Resistenza); La terra trema. Messina 28 dicembre 1908. I trenta secondi che cambiarono l’Italia, non gli italiani (Mondadori 2004; Premio Palmi, Premio Corrado Alvaro, Premio Rhegium Julii); Bolidi. Quando gli italiani incontrarono le prime automobili (Mondadori 2006; Premio Biella Letteratura e Industria).

Giorgio Boatti è nato a Zinasco nel 1948. Dopo varie militanze in partiti politici si è impegnato nell’organizzazione antimilitarista PID (Proletari in Divisa), presente nei primi anni ’70 nelle regioni orientali dell’Italia. Si è laureato con una tesi sull’inserimento dei volontari partigiani nell’Esercito e ha iniziato a collaborare con varie università insieme all’esperto di storiografia militare italiana Giorgio Rochat, pubblicando saggi sullo spionaggio e sulle organizzazioni di sicurezza. Dal 1979 al 1982 è stato nella redazione del giornale “Il Lavoro” di Genova; poi ha deciso di diventare free-lance e ha collaborato con molte testate, tra le quali “il Manifesto”. Ha firmato per circa dodici anni la rubrica “Luoghi comuni” sul supplemento “Tuttolibri” de “La Stampa”, dedicata a personaggi e temi dell’Italia contemporanea. A causa del suo lavoro Piazza Fontana. 12 dicembre 1969 è stato denunciato per diffamazione aggravata, ma il processo si è concluso con la piena assoluzione dell’autore. Notevole anche la sua attenzione verso il paesaggio italiano e le sue trasformazioni, che ha dato vita ai saggi Sulle strade del silenzio (2012), Un paese ben coltivato (2014) e Portami oltre il buio (2016).

Scrittori in Città
“Viaggi in Italia”
Venerdì 18 novembre 2016, ore 18.30
corso Dante 41 – Centro incontri della Provincia – sala blu

Il viaggio è un’esperienza. Ma è anche uno strumento e una prospettiva di conoscenza. Un modo per rendersi conto di come le contraddizioni non siano mai un’eccezione bensì la regola, tanto più se si parla di comunità, ancora di più se si parla di Italia. Riprendendo il desiderio di scoperta che fu del viaggio italiano di Guido Piovene, Giorgio Boatti in Portami oltre il buio. Viaggio nell’Italia che non ha paura (Laterza) e Marco Revelli in Non ti riconosco. Viaggio eretico nell’Italia che cambia (Einaudi) hanno raccontato la caducità degli spazi, le loro metamorfosi, i limiti e le risorse del Paese. Modera Paolo Collo.
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