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Franco Arminio “In nome dell’amore 2”

Franco Arminio

Franco Arminio
“Cedi la strada agli alberi”
“In nome dell’amore 2”
Circolo dei Lettori, Torino
Giovedì 16 febbraio, ore 19.00

In nome dell’amore 2

#Innamorarsi

La seconda edizione della rassegna dedicata alle molteplici
declinazioni del sentimento più famoso di tutti.

Dal 14 al 18 febbraio 2017 al Circolo dei lettori

L’amore fa perdere la testa. Got me lookin’ so crazy in love canta Beyoncé a Jay-Z, mi fai sembrare pazzamente innamorata. Quando succede, si perde il controllo e un po’ di se stessi, perché quel sentimento prende casa nella testa e non va via. È ossessione, euforia, incanto. La scienza è in grado di spiegarlo come una tempesta chimica che coinvolge 12 aree del cervello provocando piacere, emozione, eccitazione.
Ma come lo interpreta la letteratura? Come lo racconta l’arte? E il cinema?
Risponde a queste domande In nome dell’amore, la seconda edizione della rassegna del Circolo dei lettori, nata da un’idea di Antonio Pascale. Cinque giorni di incontri che cominciano a San Valentino per festeggiare gli innamorati, dal 14 al 18 febbraio 2017 con sei scrittori, due filosofi, un artista, un poeta, un regista, una naturopata, una coach, quattro attori e un critico cinematografico.
In nome dell’amore è mettere l’amore sopra ogni cosa (ma non troppo) con il filosofo Armando Massarenti. Viaggiare nei sentimenti di quattro donne di età diversa della letteratura con lo scrittore Antonio Pascale. Scoprire come amano le eroine del fantasy con la scrittrice Licia Troisi. Non rassegnarsi a una storia che finisce con il grafico e illustratore Alessandro Baronciani e la scrittrice Nadia Terranova. Impazzire la notte per il desiderio con il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco. Immaginare la terra come fosse la donna desiderata con il poeta Franco Arminio e il regista Davide Ferrario. Considerare l’impossibilità di amarsi con gli attori di Venti Lucenti. Rileggere lettere appassionate con gli attori Vinicio Marchioni e Milena Mancini. Scoprire come intende sessualità e affetto la filosofia indiana con la naturopata Ilaria Palmas. Abbandonare gli amori sfortunati con la coach Danila Saba. Smascherare i tradimenti sui social network con la scrittrice e avvocato divorzista Ester Viola. Ragionare su quanto l’amore si intrecci alla follia con il filosofo Umberto Galimberti. Ripercorrere l’immaginario erotico del cinema italiano con il critico Steve Della Casa.

Giovedì 16 febbraio, ore 19.00
Franco Arminio legge dal nuovo Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere) con il regista Davide Ferrario. La raccolta di poesie d’amore e di terra rivela il suo acuto senso del corpo femminile e del paesaggio.

Ascolta Franco Arminio "In nome dell'amore 2"” su Spreaker.

Abbiamo bisogno di contadini,
di poeti, gente che sa fare il pane,
che ama gli alberi e riconosce il vento.
Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.”

“La prima volta non fu quando ci spogliammo
ma qualche giorno prima,
mentre parlavi sotto un albero.
Sentivo zone lontane del mio corpo
che tornavano a casa.”

Franco Arminio ha raccolto qui una parte della sua sterminata produzione in versi. Ma non è un’antologia, è un’opera antica e nuova, raffinata e popolare, un calibrato intreccio di passioni intime e passioni civili.
La prima sezione è un omaggio al paesaggio e ai paesi che Arminio racconta da anni nei suoi libri in prosa. La seconda ci presenta una serie di poesie amorose in cui spicca il suo acuto senso del corpo femminile. Dopo i testi intensi dedicati agli affetti familiari, le conclusioni sono affidate a una serie di riflessioni sulla poesia al tempo della Rete.
I versi di Arminio sono lavorati a oltranza, con puntiglio e cura, con l’obiettivo di arrivare a una poesia semplice, diretta, senza aloni e commerci col mistero. La sua scrittura è una serena obiezione alle astrazioni e al gioco linguistico, una forma di attenzione a quello che c’è fuori, a partire dal corpo dell’autore, osservato come se fosse un corpo estraneo. L’azione cruciale è quella del guardare: “Io sono la parte invisibile / del mio sguardo”.

Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato una ventina di libri. Ricordiamo, tra gli altri, “Vento forte tra Lacedonia e Candela” (Laterza), “Terracarne” (Mondadori), “Cartoline dai morti” (Nottetempo) e “Geografia commossa dell’Italia interna” (Bruno Mondadori).
Si occupa anche di documentari e fotografia. Come paesologo scrive da anni sui giornali e in Rete a difesa dei piccoli paesi. Attualmente è il referente tecnico del Progetto Pilota della Montagna Materana nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. Ha ideato e porta avanti La casa della paesologia a Trevico e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.

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