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Flavio Santi “L’estate non perdona”

Flavio Santi, L'estate non perdona, Mondadori

Flavio Santi
“L’estate non perdona”
Mondadori Editore

librimondadori.it

L’estate più calda degli ultimi anni sta arroventando il Friuli, e l’ispettore Drago Furlan si sta finalmente godendo una vacanza al mare con l’eterna fidanzata Perla. Ma la tanto sospirata villeggiatura viene interrotta da una telefonata del pm Santoliquido: sul greto del fiume Natisone è stato ritrovato un cadavere con la faccia spappolata a colpi di kalashnikov. Chi è la vittima? E perché l’assassino si è accanito sul cadavere tanto da sfigurarne il volto? Furlan rientra immediatamente in servizio per cercare di risolvere il caso: ma gli indizi sono pochi e contraddittori, e l’abbraccio torrido dell’afa non aiuta di certo a ragionare… tanto più che, per non dare un dispiacere a Perla, Drago fa la spola tra la spiaggia e il commissariato di nascosto, adducendo come scusa gli acciacchi e i capricci della madre Vendramina. Mentre la stampa nazionale monta il caso del “Mostro del Natisone” e le indagini arrancano, ci scappa pure il secondo morto: che sta succedendo nella tranquilla provincia friulana? E il caldo che dà alla testa oppure dietro la scia di sangue si nasconde un nemico terribile, il cui solo nome basta a evocare antichi orrori e a far venire i brividi? Drago Furlan, piglio rude da ispettore contadino, tra una bevuta all’osteria dell’amico Tarcisio, una mangiata di frico e una passeggiata sul lungomare, dovrà dare fondo a tutto il suo fiuto investigativo per venire a capo del mistero. E dovrà pure sbrigarsi, visto che il killer sembra aver preso di mira proprio lui…Flavio Santi, uno dei più importanti poeti italiani contemporanei, dopo il successo di La primavera tarda ad arrivare, in questa seconda avventura dell’ispettore Furlan dà un’altra grande prova del suo talento narrativo: oltre a tenerci con il fiato sospeso in una vicenda ricca di colpi di scena, ci regala ancora una volta il ritratto della sorniona provincia friulana, coi suoi scorci di paradiso in cui – inatteso – può anche scoppiare l’inferno.

Flavio Santi vive tra la campagna pavese e quella friulana. Ha tradotto autori classici (tra cui Herman Melville, Francis Scott Fitzgerald) e contemporanei (Wilbur Smith, Ian Fleming e molti altri). Insegna all’università dell’Insubria di Como-Varese. Ha scritto di vampiri, precari, supereroi, ma soprattutto del Friuli, raccontandolo nelle raccolte di poesia Rimis te sachete/Poesie in tasca (Marsilio, 2001), Asêt/Aceto (La barca di Babele, 2003), nel memoir on the road Il tai e l’arte di girovagare in motocicletta (Laterza, 2011) e in alcuni reportage televisivi. Nel 2016 è uscita la prima indagine dell’ispettore Drago Furlan, La primavera tarda ad arrivare (Premio La Provincia in Giallo). È tradotto in diverse lingue, dall’inglese al coreano. È tifosissimo dell’Udinese, e coltiva un piccolo orto.

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