Farian Sabahi “Rohani vince le elezioni in Iran”

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Elezioni in Iran
“Rohani vince le elezioni in Iran”

Il presidente iraniano uscente Hassan Rouhani ha vinto le elezioni presidenziali che si sono tenute nel paese venerdì 19 maggio: lo ha comunicato la televisione di stato iraniana. Il ministero dell’Interno iraniano ha detto che Rouhani ha vinto con il 56 per cento delle preferenze. Ebrahim Raisi, il principale sfidante di Rouhani, ha ottenuto il 38 per cento dei voti. Avendo Rouhani vinto con più della metà dei voti non ci sarà bisogno di un ballottaggio. I votanti sono stati più di 41 milioni.

Rouhani ha 68 anni e può essere considerato – almeno secondo i parametri dell’Iran – un politico di centro, perché è il principale esponente dei cosiddetti “moderati”. La sua rielezione era data come possibile ma tutt’altro che certa. Il tempo disponibile per votare, ieri, è stato esteso di cinque ore, fino alla mezzanotte, per via dell’affluenza particolarmente alta. Raisi ha 56 anni ed era il candidato del Fronte popolare delle forze della rivoluzione islamica, un gruppo politico nato alla fine del 2016 con l’obiettivo di raccogliere le fazioni più conservatrici in vista di queste elezioni. Da qualche tempo si parla di lui come possibile successore di Ali Khamenei, l’attuale Guida suprema dell’Iran.
L’Iran è uno dei paesi con il sistema politico e istituzionale più strano al mondo Non è una dittatura, perché ha diversi centri di potere, alcuni dei quali elettivi, ma non è nemmeno una democrazia, perché i membri di diverse importanti istituzioni sono nominati e non eletti, e appartengono praticamente in toto allo schieramento politico e religioso più conservatore. In Iran il presidente è il capo del governo, è titolare del potere esecutivo ed è una carica elettiva. Non è però la figura politica più potente del paese. Il sistema iraniano, che è unico al mondo, fa capo alla Guida suprema, la più importante carica politica e religiosa nel paese: nomina i capi militari, dei media e degli organi giudiziari, ed è nominata a sua volta da un organo che si chiama Assemblea degli esperti, elettivo. Khamenei ha 77 anni e la sua successione è diventato da tempo il più importante tema politico nel paese: negli ultimi anni ha mostrato una crescente insofferenza verso l’approccio moderato e le politiche di apertura dell’attuale presidente.

Alle precedenti elezioni presidenziali, tenute nel 2013, Rouhani vinse grazie a 18 milioni di voti, sufficienti per ottenere più del 50 per cento delle preferenze ed evitare di dover andare al ballottaggio. Nelle elezioni del 2009, vinte da Mahmoud Ahmadinejad, migliaia di persone protestarono perché i risultati definitivi furono annunciati nel giro di poche ore, in un tempo troppo breve se si considera che votarono circa 50 milioni di elettori. A differenza di quello che si potrebbe pensare le elezioni iraniane non sono in genere “truccate”, almeno non nel conteggio dei voti.
fonte: www.ilpost.it

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Farian Sabahi
Noi donne di Teheran
Jouvence Edizioni

Con una nota di Giuseppe Di Leva
Scritto e interpretato da Farian Sabahi, Noi donne di Teheran è un racconto – in prima persona femminile – sulle origini della capitale iraniana e sulle sue contraddizioni, sui diritti delle minoranze religiose e delle donne. Donne protagoniste in vari ambiti, sport inclusi, anche se troppo spesso sono state un tassello nella propaganda di regime. Un reading animato dai versi dei grandi poeti persiani e da una buona dose di ironia, per sorridere su temi complessi e abbattere i soliti stereotipi.

Farian Sabahi editorialista per Il Corriere della Sera, scrive di questioni islamiche per le pagine culturali del Sole24Ore. Autrice di diversi volumi sull’Iran e sullo Yemen, nel 2010 è stata insignita del Premio Amalfi sezione Mediterraneo e nel 2011 del Premio Torino Libera, intitolato a Valdo Fusi.

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