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Fabrizio Silei “Trappola per volpi”

Fabrizio Silei "Trappola per volpi" Giunti Editore

Fabrizio Silei
“Trappola per volpi”
Il primo caso del detective contadino Pietro Bensi e del suo fagiano, il dottor Vitaliano Draghi
Giunti Editore

giunti.it

«Mi piacciono le trappole, hanno il pregio di far risparmiare un sacco di tempo, ma il difetto di catturare alle volte l’animale sbagliato. Non mi piacciono invece i lacci o le tagliole, perché chi ci finisce non ha scampo, innocente o colpevole, ci lascia le penne o una zampa… quando si tratta di uomini è molto facile che una trappola si trasformi in una tagliola o in un laccio. Bisogna fare attenzione…»

Occhi chiari, baffetti neri, borsalino e soprabito, come un poliziotto del cinema. ”Ma questo, santo cielo, sembra un ragazzino appena uscito dall’università!” pensa il tranviere Ettore Becchi scrutando il vicecommissario Vitaliano Draghi, appena giunto sull’argine dell’Arno a verificare la situazione. E’ l’alba del 3 luglio 1936 e, in una Firenze ancora avvolta nella nebbia, vicino a un vespasiano, l’uomo ha scoperto qualcosa di inquietante: una donna distesa nell’erba, l’elegante vestito macchiato di sangue. Vitaliano sente un’ondata di ansia nel petto: i suoi superiori sono assenti, è il suo primo vero caso, e ancora non sa quanto importante e delicato. La vittima, infatti, è la giovane moglie del senator Bistacchi, vicinissimo al Duce. Vitaliano, che un giorno sì e un giorno no si pente di aver mollato la letteratura per la criminologia, capisce di aver bisogno di rinforzi. Ma non basta un aiuto qualsiasi, serve una mente davvero prodigiosa: quella di Pietro Bensi, il contadino della fattoria nel Chianti in cui è cresciuto. E’ stato proprio lui, che ha letto tutti i libri della biblioteca del conte e si diletta a costruire complicati marchingegni, a far nascere in Vitaliano la passione per gli enigmi e per le trappole. Perché se vuoi catturare una volpe, devi pensare come una volpe, gli ripete sempre Pietro.

Ma ci vuole coraggio per portare un contadino, neanche tanto segretamente antifascista, per le strade e i palazzi di una Firenze dove anche i muri hanno orecchie…
Un giallo di grande atmosfera, con una coppia di detective inedita e curiosa, destinata a entrare nel cuore dei lettori.

Fabrizio Silei scrittore e artista nato a Firenze nel 1967, con i suoi romanzi e le sue immagini ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti. Vincitore del Premio Andersen 2012 (l’Oscar della letteratura per ragazzi), è stato definito “una delle voci più alte e qualificate della nuova narrativa per l’infanzia”. La sua ricerca iconica si muove a cavallo fra illustrazione, design e fotografia attraverso il recupero di materiali poveri come legno, carta e cartone e l’utilizzo della luce. I suoi libri illustrati tendono sempre a creare una proposta concettuale e creativa in cui la narrazione si fa gioco e apertura di possibilità per il bambino che è invitato a continuare liberamente il racconto e la sperimentazione dell’artista. Biblioteche, festival, scuole, comuni e spazi pubblici hanno ospitato sue opere e istallazioni. Ma il libro è sempre il veicolo privilegiato del suo narrare insieme all’incontro con i bambini che partecipano alla creazione e danno vita alle sue opere.
Premio Andersen, miglior scrittore 2014.


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