Enzo Fileno Carabba “Battaglia a Magopoli”

Enzo Fileno Carabba Enzo Fileno Carabba "Battaglia a Magopoli" marcos y marcos

Enzo Fileno Carabba
“Battaglia a Magopoli”
illustrazioni di Laura Fanelli
marcos y marcos

marcosymarcos.com

Agostino è giù di corda; Igor e Lu, i suoi compagni d’avventura, sono lontani.
Gli abitanti di Magopoli sono logorati dallo sforzo di essere magici, e passano il tempo a guardarsi in strani specchi parlanti che deformano la realtà.
Agostino sogna di liberare Magopoli dalla schiavitù della magia, ma per prima cosa deve recuperare i suoi amici, ricomporre la loro piccola squadra.
Gli zombi del fango, una vecchia ballerina e un mendicante muto li aiuteranno a ritrovarsi.
Di nuovo insieme, Agostino, Igor e Lu dovranno affrontare le zecche mutanti, sfuggire alle guardie volontarie, entrare nel Palazzo impossibile.
La loro arma segreta?
La musica di un piccolissimo pianoforte.
Una cornacchia, un cinghiale, una piovra e il cane Berta i loro cavalli di battaglia.

Enzo Fileno Carabba ha scritto romanzi pubblicati in Italia e all’estero, racconti, sceneggiature radiofoniche, libri per bambini, libretti d’opera.
Nel 1990 ha vinto il Premio Calvino col romanzo Jakob Pesciolini (Einaudi 1992), primo volume di una ideale trilogia fantastica che comprende: La regola del silenzio (Einaudi 1994) e La Foresta finale (Einaudi 1997).
Viaggiando nell’immaginazione è approdato alla realtà: il lato oscuro e quello luminoso si fronteggiano nel romanzo Pessimi Segnali (Gallimard 2003, Marsilio 2004) e nella narrazione autobiografica La zia subacquea e altri abissi famigliari (Mondadori 2015).
Per il Corriere Fiorentino: ha raccontato più di trecento vere storie d’amore, ha realizzato reportage sui suoi giri a piedi e sott’acqua e sta scrivendo una serie di racconti tratti da Le Vite del Vasari.
Tra le sue pubblicazioni segnaliamo anche Con un poco di zucchero (Mondadori 2011) e Attila (Laterza 2000, Feltrinelli 2012).
Ha tenuto corsi di scrittura negli ambienti più vari: dal carcere alle isole, cercando il potere terapeutico della parola scritta.


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