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Enzo Beacco “Storia delle orchestre”

Enzo Beacco Storia delle orchestre Il Saggiatore

Enzo Beacco
“Storia delle orchestre”
Il Saggiatore

L’orchestra è un organismo complesso. Dai piccoli gruppi strumentali del Cinquecento alle molteplici ibridazioni che le vedono protagoniste nel nostro tempo, le orchestre si sono sviluppate, mutando, adattandosi ai corsi e ai ricorsi di un fluire storico, politico e spettacolare, tracciando una traiettoria artistica che ha più di un punto in comune con l’evoluzionismo darwiniano.

Enzo Beacco ricostruisce, in queste pagine che coniugano felicità di sintesi e profondità analitica, le tappe essenziali di questo percorso. Così, accanto alle star di oggi – i Berliner e i WienerPhilarmoniker, il Concertgebouw e la Chicago Symphony Orchestra, la Cleveland Orchestra e la London Symphony – convivono quelle realtà che, nella loro poliedricità, hanno contribuito a rendere popolare il repertorio sinfonico: dai primi complessi strumentali che intrattengono la nobiltà e il clero rinascimentali ai concerti che, nel Settecento di Bach e Händel, di Mozart e Haydn, estendono il piacere dell’ascolto alle borghesie cittadine, fino alla grande orchestra romantica che contagia tutti, grazie a Beethoven e Berlioz, a Wagner e Bruckner, a Mahler e Strauss. Grandi orchestre che pretendono grandi sale da concerto, quei templi che a Dresda, Berlino, Londra, Parigi, Milano, Roma, ma anche a New York, Chicago, Boston nel Novecento assisteranno al trionfo dei grandi direttori: Nikisch, Toscanini, Furtwängler, Karajan, Abbado, Muti.
Se l’orchestra è la chiave d’accesso alla musica assoluta – l’arte per eccellenza di Schopenhauer,
la sola capace di evocare senza ricorrere alla parola, all’immagine, al movimento –, Storia delle orchestre è un libro fondamentale, che attraversa secoli, generi, registri, strumenti, tecniche di riproduzione, senza mai smarrire il filo di un racconto che è sinonimo di Occidente.
Questo libro nasce da un’idea sviluppata con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi in
occasione della stagione sinfonica 2014-15.

Il volume è chiaramente strutturato, “Orchestre per cardinali ecc.”, “L’orchestra come simbolo di una città”, “Il direttore che plasma l’orchestra”, “Il disco, la radio, ecc.” e altre sezioni ancora (sempre con i consigli per l’ascolto, quando è possibile) ma è anche consigliabile bighellonare qua e là come in una enciclopedia perché comunque si fanno scoperte curiose. Per esempio il caso di Paul Sacher, fondatore della Basler Kammerorchester nel 1926; facilitato dal patrimonio della moglie (gruppo farmaceutico Hofmann-Roche), ebbe modo di commissionare alcuni capolavori che altrimenti forse non sarebbero mai venuti alla luce. Fra i tanti: Musica per archi, celesta e percussioni di Bartok, Concerto in re di Stravinskij, Metamorphosen di R. Strauss. Commissioni a parte, ci sono altri straordinari filoni da seguire fra le pagine, quanto le orchestre abbiano influito sui compositori (l’organico di Esterháza su Haydn, quello di Manheim su Mozart) oppure quanto le registrazioni hi-fi abbiano ispirato alcune esecuzioni memorabili (testimone Karajan sul podio dei Berliner).
fonte: giornaledellamusica.it

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