X

Dado Schapira “Filari di Luce”

Dado Schapira. Filari di Luce.

Dado Schapira
“Filari di Luce”
Mostra a cura di Ermanno Tedeschi ai Poderi Gianni Gagliardo
La Morra – Cuneo
fino al 12 novembre

Filari di Luce
Le Langhe in autunno sono magiche, incantano con i loro colori, con il susseguirsi di filari che seguono perfetti l’ondeggiare delle colline. Chi è passato da queste terre non le scorda e ne diventa un po’ parte; porta via con sé sensazioni, emozioni e qualche bottiglia di vino pregiato: un Barolo ti parla per anni. In questo scenario l’arte trova un contesto poetico in cui si ambienta con naturalezza ed esalta il panorama che diventa un laboratorio vivo con cui misurarsi e specchiarsi. Filari di Luce, la terza mostra autunnale, ospitata nei Poderi Gianni Gagliardo a La Morra a pochi chilometri da Alba in provincia di Cuneo, ne è il chiaro esempio. Il curatore d’arte internazionale Ermanno Tedeschi ha scelto di puntare quest’anno su qui fili sottili che legano natura, arte, territorio e l’umanizzazione dei luoghi.
Fino al 12 novembre le cantine e gli spazi esterni dei poderi, ospitano le opere degli artisti Dado Schapira e Daniele Basso che come le botti, privilegiano legno ed acciaio. “Ho scelto due artisti che lavorano con materie diverse, ma simili nell’intensità dei messaggi – spiega Tedeschi – i fili di Dado, rimandano al legare le viti, una procedura antica che è effettuata con grande abilità, l’atto di tendere, intrecciare legare è antico, è simbolo di un congiungimento tra vari luoghi come nel caso delle cartine d’Italia, o un uscire dai libri come un fluire di emozioni. Le sculture di Basso sono eleganti e contemporanee, ma hanno per temi la primitività, rurale della vita. Bimbo, Maternità sono lo specchio che rispecchia le radici della vita.”
30 le opere selezionate ed esposte per Filari di Luce, in un allestimento piacevolmente invasivo degli spazi scenici e di lavoro della cantina, tra cui una dedica ai Poderi Gianni Gagliardo di Dado Schapira, un’interpretazione di una cassetta lignea di vino, come un libro semiaperto, che rimanda ad un soggetto espressivo caro all’artista.
Schapira, milanese, propone in 20 opere, un excursus del suo percorso artistico connotato da uno
sguardo intimo sul nostro animo, una serie di lavori sul mondo con le cartine, Italia 1957, i libri con parole totemiche, La Nostra Storia, sui quali infiniti fili si intrecciano a rappresentare l’unione fra popoli, il legame tra concetti che valicano il bordo pagina o edificano in verticale in Torre del Libro. “Nei libri vivono le nostre storie, i sogni, i desideri, le emozioni – spiega Schapira – nei miei lavori tutto questo rivive silenziosamente, celato nelle pagine chiuse che solo la fantasia può aprire. Sulle uniche pagine aperte i fili accarezzano la scrittura, con i loro colori, i molteplici nodi e le tessiture… guidando le emozioni delle nostre personali interpretazioni”.
Non parole, ma fiori per l’opera Les flors de la vida, che simbolicamente dialoga con le opere di Basso.
Lo slancio atletico di Les Plis de La Vie, è il punto di luce concettuale di Daniele Basso, scelto per questa mostra: la bellezza femminile metafora della vita e del suo cambiamento, così come è cambiamento nel seguirsi delle stagioni e fasi produttive la vigna, per questo opere come Maternità e Bimbo, assumono in questi luoghi un significato amplificato. “Col mio lavoro cerco di esplorare il senso ed il significato delle cose – spiega Daniele Basso – Di generare una riflessione e indurre le persone ad una maggior coscienza di sé, individuale e collettiva. Di creare sculture simbolo in cui riconoscerci parte di una collettività unica. Di cui essere orgogliosi. Da custodire come parte della nostra identità. Attraverso la piega celebro il cambiamento, unica costante della vita. Le superfici frastagliate che si formano sono la metafora di realtà e verità, che ci appaiono uniche, ma sono multiple. E riflessi nelle loro superfici a specchio ci riconosciamo in un gesto ancestrale insieme privato e pubblico. Espressione primordiale di autocoscienza alla base dell’Umanità. Un gesto che ci rende protagonisti dell’opera stessa come della nostra vita!”
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 18,00, sabato dalle ore 9 alle ore 12,00
Borgata Serra dei Turchi 88 – La Morra – Cuneo

Ermanno Tedeschi
Nasce a Torino nel 1961, si laurea in legge nel 1984. Le Sue esperienze professionali sono molteplici dalla finanza alla politica e all’arte. L’arte è stata sempre una sua passione fino da ragazzo quando ha incominciato a frequentare studi di artisti, collezionisti, gallerie e musei in Italia ed all’estero. Tedeschi si è occupato di arte e cultura nel settore pubblico e museale prima come Vice- Presidente della Commissione Cultura del Comune Di Torino, come Presidente dell’associazione amici della Galleria D’Arte Moderna di Torino e dell’associazione Italiana Amici del Museo di Tel Aviv in Italia. Nel 2000 inaugura la prima galleria a Torino con Licia Mattioli attuale Vice Presidente di Confindustria e nel 2004 apre la Ermanno Tedeschi Gallery nella stessa città’ ed in seguito espande la sua attività di gallerista a Milano, Roma e Tel-Aviv. Dal 2014 intraprende l’attività di curatore per importanti mostre in spazi pubblici e privati.
Attualmente è curatore dello spazio dedicato al segno e alla scrittura nell’arte moderna e contemporanea nell’Officina della Scrittura di Torino, è, da due anni, direttore artistico della Fondazione Meneghetti e di altri progetti in Italia ed all’estero. Tra le ultime mostre di cui è stato curatore si ricorda La Spiritualità nell’Arte nel Complesso di San Francesco a Cuneo, Ricordi Futuri al Museo Palazzo Mazzetti di Asti, Da’at. I numeri della creazione di Tobia Rava’ a Sabbioneta Palazzo Ducale, la monografica di Antonio Meneghetti al Vittoriano a Roma e Our Trash di Francesca Leone alla Triennale di Milano, Il Segno della Memoria, Bruxelles Parlamento Europeo e Ricordi Futuri 2.0 al Torino Polo Museale del 900′. Ricopre diverse cariche all’estero: è impegnato nel comitato artistico di Grand Paris Expreess (nuova metropolitana di Parigi), attualmente è membro del Board dell’Israel Museum di Gerusalemm e Presidente della Jerusalem Foundation Italia.

Dado Schapira
Cresciuto professionalmente a Milano, ha esordito nel mondo dell’arte nel 2010 con la partecipazione al Mi Art e con la prima mostra personale SILENZIO e TENSIONE nel 2011, in entrambe le occasioni con la galleria Fabbrica Eos di Milano, a questo suo primo doppio impegno sono seguite diverse mostre personali e collettive in Italia, ad Arona, Cortina d’Ampezzo, B. Arsizio, Bologna, Milano, Roma e Venezia ed all’estero negli Usa a Houston e Los Angeles ed a Abu Dhabi, oltre alla presenza a diverse fiere ed alcune aste d’arte contemporanea. Di rilievo sono la sua partecipazione alla mostre a BOLOGNA ARTE FIERA OFF, ”GROSSETTI GRAND PALAIS” con la Galleria Grossetti nel gennaio 2012, TWO BE Dado Schapira interpreta Pablo Picasso nello Studio Bolzani a Milano nel settembre 2012, l’Open Air Performance, 1.000 Scoiattoli Clandestini in collaborazione con la galleria Sovilla di Cortina d’Ampezzo nel’ agosto del 2013, INTRECCIANDO FILI E MEMORIA alla Galleria De Magistris Arte di Milano nel maggio 2014, la mostra con l’istallazione dedicata THE THOUSAND THREADS OF KNOWLEDGE Dado Schapira al WeHo di West Hollywood, Los Angeles CA, con la Galleria ART 1307 nel febbraio 2014, la mostra WORKS Dado Schapira “OPERE SCELTE” allo Studio Bolzani di Milano nel maggio 2015, HEART MODULATION III – SPECIAL Dado Schapira con la Galleria Grossetti a Venezia nel giugno 2015, la presentazione della grande istallazione I TUOI SOGNI VIVONO NELLE TRAME DEL TEMPO, realizzata in collaborazione con l’architetto Silvia Mazzocchi e con la musica composta da Corrado Fantoni, durante la mostra personale a Palazzo Borromeo, nello spazio del Baka Blanca Concept di Arona, nel settembre 2016. Da segnalare quest’anno, le mostre; TIMELESS a Cortina d’Ampezzo con la galleria Sovilla e l’esposizione THREADS a Venezia, in contemporanea con la 57 esima Biennale, a palazzo Brandolin Rota su Canal Grande con la Galleria Grossetti, e l’ancor piu’ recente esposizione di alcuni lavori al World Trade Center Abu Dhabi. Diversi critici hanno curato i testi delle sue esposizioni, fra i quali, M. Martini, C. Muccioli, C. Penna, A. Bolzani, B. Grossetti, A. Riva, L. Beatrice, T. Meneghello e R. Reale. I suoi lavori sono presenti in collezioni in Italia ed all’estero.

Daniele Basso
Daniele Basso è laureato in Economia (Italia e USA), in Design (tesi al Carrousel du Louvre, Parigi) e Comunicazione a Milano. Lavora a Parigi e New York (Versace) e Milano (Publicis e Fiat). Nel 2010 espone a Milano e New York l’opera “DolceVita” realizzata per la Fondazione Federico Fellini. Nel 2011 espone “Kryste” alla mostra Sign Off Design a cura di Luca Beatrice in concomitanza della 54. Biennale di Venezia ed è al Padiglione Italia a Torino a cura di Vittorio Sgarbi. Nello stesso anno “WE=WALL” entra nella collezione permanente del Museo del Parco di Portofino. Nel 2012 tiene una personale alla Rivabella Art Gallery di Lugano (CH). Nel 2013 è invitato all’evento OverPlay, in concomitanza della 55. Biennale di Venezia, con l’opera “Les Plis de la Vie”, espone al CUBO Unipol di Bologna e presenta “Tempus Angulare” all’Università Pontificia del Seraphicum in Vaticano. Nel 2014 è a Dubai con Nakkash Gallery e alla Saint Petersburg Design Week come Special Guest per l’Italia. Nel 2015 espone alla Ca D’Oro Art Gallery di NYC-Chelsea e realizza la scultura “Coke It’s Me” commissionata da Coca-Cola per i 100 anni della bottiglia Contour. La scultura è poi acquisita nella collezione permanente del museo “World of Coca-Cola” di Atlanta, esposta a Expo a Milano e nella mostra Corporate Art alla GNAM di Roma. Sempre nel 2015 partecipa alla collettiva OPEN a Venezia, in occasione del Film Festival e della 56. Biennale, e realizza l’opera monumentale “Gigant” per il 30mo Anniversario della Gara Ski World Cup Alta Badia – Dolomites. Sono del 2016 la collettiva alla Contini Art Factory di Venezia, “Aquamantio”, scultura pubblica monumentale collocata permanentemente davanti alla Biblioteca di Biella, e l’opera “Aureo” per le Officine della Scrittura, Museo Aurora – penne Made in Italy di Torino.

IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare

ilpostodelleparole.it

Livio Partiti:
Related Post