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VANNA CERCENA’

Conversazione di Livio Partiti con Vanna Cercenà

 

 

VANNA CERCENA'

"NON PIANGERE NON RIDERE NON GIOCARE"

Illustrazioni di Francesca D'Ottavi

LAPIS EDIZIONI

 

 

Svizzera, 1970. Teresa si nasconde in una soffitta piccola e vuota: non dovrebbe essere lì, sua mamma – lavoratrice stagionale e straniera – non potrebbe portarsela dietro. Ma stare lontane è difficile e Teresa la segue, pronta a passare tantissimo tempo chiusa fra quattro mura. Quello che ancora non sa è che sta per affrontare una grande avventura, e non da sola: perché quando le porte sono chiuse, a volte, se si è fortunati, si aprono le  finestre…

 

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VANNA CERCENA'


 

Fino agli anni novanta del secolo scorso le leggi svizzere erano molto restrittive con i lavoratori stranieri. Ai cosiddetti stagionali, quelli cioè che avevano un contratto annuale che non poteva durare più di nove mesi, non era consentito portarsi dietro la famiglia. Quindi l'immigrato o si doveva separare dei figli per lunghissimi periodi oppure, conducendoli con sé, si trovava costretto a farli vivere nascosti in casa come clandestini col terrore di essere scoperte di mandati via. Più di trentamila bambini, soprattutto italiani, hanno vissuto questa dolorosa esperienza.

È giusto quindi conoscere quanto accaduto, perché la memoria del nostro passato di migranti ci aiuti a capire i problemi di lascia per necessità il proprio paese e cerca da noi una vita migliore.

La storia raccontata in questo libro è quella di una bambina nascosta che è riuscita a superare la sua solitudine, offrendoci così un messaggio di speranza.

 

 

"Dammi la mano che ti aiuto a salire."

"Non ce la faccio…" mormorò la bambina, ma quasi per miracolo si trovò appollaiata sul tetto. 

In un tempo vicino all'oggi, in un luogo vicino a questo, i bambini italiani non potevano seguire i loro genitori che dovevano lavorare all'estero. E se lo facevano non potevano farsi vedere da nessuno. Anche Teresa, dieci anni e lunghe trecce bionde, vive nascosta. 

Fino a quando nella sua solitudine irrompe un grosso gatto rosso e il suo orizzonte si apre all'amicizia, al gioco, all'avventura.

 

 

IL POSTO DELLE PAROLE

ascoltare fa pensare

 

Livio Partiti: