Conversazione di Livio Partiti con Enzo Restagno
ENZO RESTAGNO
DIRETTORE ARTISTICO
SETTEMBRE MUSICA
MITO
Le città di Milano e Torino si impegnano, per l'ottavo anno consecutivo, a rendere possibile e a preservare l'identità del Festival MITO SettembreMusica, offrendo ai cittadini la possibilità di fruire – a prezzi molto accessibili – della miglior produzione musicale, con interpreti provenienti da decine di Paesi e con una moltitudine di musicisti espressione della cultura milanese e torinese. In questa edizione, che si svolgerà dal 4 al 21 settembre prossimo, grandi orchestre, complessi da camera e interpreti dei generi musicali più diversi si alterneranno sui palcoscenici di MITO SettembreMusica collocati nei luoghi più svariati delle due città, per avvicinare la più ampia fascia di popolazione alla cultura e al piacere della musica d'arte. Nell'anno che precede Expo entrambe le amministrazioni si impegnano già da ora a sostenere l'edizione del Festival del 2015, affinchè MITO sia in grado di offrire una particolare colonna sonora dell'Esposizione Universale che vedrà a Milano le più ampie provenienze di pubblico da tutto il mondo. Questa e la prossima edizione di MITO SettembreMusica rappresentano non solo una offerta culturale di alta qualità ma anche l'occasione di conoscenza di aspetti meno noti della cultura musicale, quali, ad esempio, i programmi legati al tempo della Prima Guerra Mondiale, di cui cade il centenario, o l'African Day con uno spaccato della cultura del Mozambico, e i molteplici progetti che coinvolgono direttamente i bambini e le scuole.
L'alfabetizzazione musicale, meritevole di un'attenzione costante e crescente nel panorama scolastico nazionale, rappresenta ulteriore motivo di apprezzamento del costante impegno del Festival MITO SettembreMusica in tale direzione.
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ENZO RESTAGNO
Cento anni fa, all'inizio della Grande Guerra, sui giovani chiamati alle armi passò l'ultima ondata dello spirito cavalleresco del quale la vecchia Europa era tanto fiera. Si diceva che nello zaino di ogni soldato austrotedesco ci fosse una copia del libriccino di Rilke che narra La storia dell'amore e della morte dell'alfiere Rilke e che il viennese Ludwig Wittgenstein avesse rinunciato al grado di ufficiale per combattere in prima linea. Pensava che guardare la morte in faccia lo avrebbe tratto dall'impasse in cui si era arenato lo sviluppo del suo pensiero filosofico. Nel 1914 Ravel aveva 39 anni ed era una celebrità; quell'uomo dal fisico minuscolo e fragile le commissioni di leva non volevano saperne di arruolarlo ma lui tanto brigò che riuscì a indossare l'uniforme. Le gesta militari del nostro D'Annunzio sono fin troppo note per rievocarle qui, ma tutto quello spirito cavalleresco che fine fece? Nei poeti e nei musicisti che sopravvissero l'idealismo si tramutò in un desolato sentimento di pietà espresso in maniera indimenticabile dall'inglese Wilfred Owen nella prefazione alle sue Poesie di guerra: My subject is War, and the pity of War. / The Poetry is in the pity. Quello della Grande Guerra è il tema più commovente dell'edizione 2014 del Festival MITO SettembreMusica per i sentimenti di pietà che ispira attraverso le testimonianze letterarie e musicali e per aver segnato nella vita e nell'arte una svolta irreversibile: la Fanfara della Brigata Alpina Taurinense, i suoni e parole di guerra del Coro della S.A.T. si intrecciano alle musiche di Ravel, Debussy, Malipiero, Casella e Prokof'ev in alcuni concerti che mostrano la profondità di quella stagione di passaggio, ma nelle pagine del nostro catalogo, come il raggio benevolo di un sorriso, ricorre spesso l'espressione Aimez-vous Brahms? Per dirla con Stefan Zweig, è “Il mondo di ieri” che ritorna con le sue incantevoli seduzioni: Brahms, Dido and Aeneas di Purcell e le Suites di Rameau che Jordi Savall ci farà ascoltare come se avesse ridestato l'orchestra di corte di Luigi XV. Il mondo della musica è però costellato di deliziosi capricci alla cui imprevedibilità il Festival MITO SettembreMusica si è sempre attenuto sicché potrei citarvi le comete di Martha Argerich e di Krystian Zimerman col Concerto di Čajkovskij e il V di Beethoven, il Petruška diretto da Temirkanov e Il bel Danubio blu dell'Orchestra di Budapest, o magari, una semisconosciuta meraviglia come Il diario di uno scomparso di Janáček, il grande compositore ceco al quale MITO SettembreMusica dedica quest'anno un'importante rassegna. Un'altra scossa al caleidoscopio sonoro del nostro Festival vi porrà di fronte a tre concerti che disegnano il ritratto di Fabio Vacchi e di Beat Furrer, due fra le personalità di maggior spicco della musica del nostro tempo. A questo punto imboccate a caso una svolta del nostro labirinto sonoro e vi troverete avvolti dal suono dell'orchestra di xilofoni del Mozambico, o magari davanti al tenore Ian Bostridge che vi illustra con ironia irresistibile i Lieder del Kraemerspiegel di Richard Strauss. Naturalmente i sentieri sonori di MITO SettembreMusica possono anche essere percorsi mirando con scrupolosa attenzione ai luoghi in cui risuonano le vostre musiche predilette ma non si dovrebbe mai rinunciare al miracolo dell'apparizione improvvisa che suscita una passione nuova e irresistibile: questo è l'augurio che rivolgo ai nostri numerosissimi amici a Milano e a Torino.
Enzo Restagno
Direttore artistico
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare