IL POSTO DELLE PAROLE
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CONVERSAZIONE
DI
LIVIO PARTITI
CON
ANNA SALVO
"IL DOLORE E' UN CANNOCCHIALE CHE PORTA LO SGUARDO LONTANO"
FESTIVAL DELLA MENTE 2012
– Il dolore è un cannocchiale che porta lo sguardo lontano
Spesso si pensa al dolore come a qualcosa che pietrifica e blocca.
Talvolta, tuttavia, la sofferenza è un’apertura, un passaggio capace di
produrre nuovi sguardi, su noi stessi, sugli altri, con la possibilità
di vedere ciò che prima non coglievamo. Per Marcel Proust il dolore è
una sorta di strumento ottico che porta il nostro sguardo verso
prospettive e orizzonti imprevisti e inediti. Ma in che senso una nuova
percezione si lega alla creatività? Già Freud parlava di “romanzo
familiare” per definire il racconto che tutti continuiamo a scrivere,
creando la nostra storia. Il trascorrere del tempo è dunque segnato da
un processo di creazione quasi interminabile, in cui il dolore, o meglio
i passaggi nel dolore riescono talvolta ad aprire lo sguardo a nuove
visioni. Il dolore viene a insegnarci qualcosa? Difficile rispondere, ma
può essere un punto da cui partire per ricostruire o creare nuovi pezzi
della nostra storia.
psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, insegna psicologia
dinamica all'Università degli studi della Calabria. Per il manifesto si è
occupata di temi di psicologia clinica, di cui attualmente scrive sulla
Sicilia. Tra i suoi libri ricordiamo: Depressione e sentimenti
(Mondadori, 1994); Perversioni al femminile (Mondadori, 1997);
Arcipelago anoressia (La Tartaruga, 2000); Madri e figlie (Mondadori,
2003); Quando l'amore chiede troppo (Mondadori, 2005); Questo corpo non è
mio. Capire l'anoressia attraverso gli occhi di chi ne soffre
(Mondadori, 2008); Corpo a corpo (con G. Buzzatti, Laterza, 1995); Il
corpo-parola delle donne (Raffaello Cortina Editore, 1998); I dolori che
ci cambiano. Quando soffrire aiuta a crescere (Mondadori, 2012).
ascolta qui la conversazione
IL POSTO DELLE PAROLE
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