Conversazione di Livio Partiti con Alessandro Mari
ALESSANDRO MARI
"GLI ALBERI HANNO IL TUO NOME"
FELTRINELLI
Il romanzo procede con due storie parallele. Una è la vita di Francesco d'Assisi, dalla conversione alla morte. L'altra è quella di Rachele e Ilario. Rachele è una psicologa che lavora in un centro per anziani. Ilario ha un'agenzia di marketing al servizio del fundraising delle associazioni noprofit. Insomma, "vende la povertà". Rachele ascolta le storie di chi ha molto vissuto, prende nota di ogni dettaglio, si lascia toccare dal senso della fine, dalla prossimità al nulla. Quando Ilario compra una casa con dei soldi sporchi e viene inquisito, Rachele prova un ingovernabile senso di vergogna, e, scopertasi incinta, decide di andarsene senza lasciare traccia. Francesco, detto anche Ceccu, è un giovane sensuale e sensibile: sulle tracce di un nuovo amore si imbatte in una donna gobba che, complice la notte e l'alcol, sembra chiedergli molto di più di una mera carità in danaro. Da lì in poi il Francesco di Alessandro Mari si volge alla vera carità con la stessa baldanza scomposta di una giovinezza consumata nel totale dono di sé. È come se Rachele e Francesco, o meglio i loro percorsi, volessero incrociarsi. I luoghi che furono di Ceccu diventano quelli di una donna che rifiuta il compromesso, diventano lo scenario di un amore in cui entrambi, sia pur a quasi un millennio di distanza, vogliono specchiarsi.
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"Se avete in animo di conoscere un uomo allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! Guardate piuttosto come ride".
Fedor Dostoevskij
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