Conversazione di Livio Partiti con Alessandro Barbero
ALESSANDRO BARBERO
FESTIVAL DELLA MENTE
VENERDI' 29 AGOSTO 2014 – ORE 23.15
COME SCOPPIANO LE GUERRE? LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Ricorre quest’anno il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale, scatenata dalle rivoltellate di Sarajevo. Le quattro settimane trascorse fra l’attentato e la dichiarazione di guerra dell’Austria-Ungheria alla Serbia il 28 luglio 1914, ma soprattutto i cinque o sei giorni successivi, in cui una dopo l’altra Germania, Russia, Francia e Inghilterra vennero trascinate nella guerra, sono studiati ancora oggi dai politologi come il classico, e agghiacciante, esempio di come una guerra possa scoppiare anche se nessuna delle potenze coinvolte lo desidera veramente. Ma c’è una condizione perché questo accada, ed è una cultura militarista in cui la guerra è comunque considerata possibile e tutti si preparano a combatterla nelle condizioni più favorevoli: se i paesi europei non fossero stati così bene armati e così sospettosi gli uni degli altri, non sarebbero stati travolti da quella tragedia.
SABATO 30 AGOSTO 2014 – ORE 23.15
COME SCOPPIANO LE GUERRE? LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Il 23 agosto 1939 Hitler e Stalin firmarono un patto di non aggressione, e il 1 settembre Hitler invase la Polonia sperando che le potenze democratiche, Francia e Inghilterra, non sarebbero intervenute. Si sbagliava: quel giorno scoppiò una guerra che doveva concludersi solo sei anni dopo e provocare distruzioni su una scala che il mondo non aveva mai conosciuto. Ma perché i negoziati che Stalin aveva condotto in vista di un’alleanza con i paesi democratici erano falliti, convincendolo all’innaturale alleanza con la Germania nazista? E cosa spinse Francia e Inghilterra a intervenire, quando l’anno prima avevano assistito passivamente all’invasione dell’Austria e della Cecoslovacchia da parte dei nazisti, dando a Hitler la sensazione che anche stavolta nessuno lo avrebbe fermato?
DOMENICA 31 AGOSTO 2014 – ORE 23.15
COME SCOPPIANO LE GUERRE? LA GUERRA DELLE FALKLAND
Il 2 aprile 1982 truppe argentine sbarcarono nelle isole Falkland, possedimento inglese di cui da sempre l’Argentina rivendica il possesso. La giunta militare, che aveva già sulla coscienza decine di migliaia di desaparecidos, sperava di recuperare il consenso di un paese schiacciato da un’inflazione al 600%, e non immaginava che una moderna democrazia europea avrebbe reagito con la guerra. Invece accadde proprio questo: il governo britannico di Margaret Thatcher mandò un corpo di spedizione a riconquistare le isole. Benché non dichiarata, la guerra delle Falkland rimane guerra combattuta fra due grandi paesi occidentali. Ma in che modo i meccanismi della politica, la pressione dell’opinione pubblica e il gioco delle alleanze internazionali indussero i generali argentini a sbagliare i calcoli, e il governo del Regno Unito ad assumersi la responsabilità di una guerra?
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Alessandro Barbero è storico e scrittore, professore ordinario di Storia medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e Vercelli. Collabora con La Stampa e il suo speciale Tuttolibri. Collabora al programma televisivo Superquark e alle trasmissioni Il tempo e la storia e a.C.d.C. in onda su Rai Storia. Tra le sue pubblicazioni: Benedette guerre. Crociate e jihad («i Libri del Festival della Mente», 2009), Lepanto. La battaglia dei tre imperi (2010), I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle (2012), Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali («i Libri del Festival della Mente», 2013), usciti per l'editore Laterza; Gli occhi di Venezia (Mondadori, 2011); Il divano di Istanbul (Sellerio, 2011); Dietro le quinte della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo, con P. Angela (Rizzoli, 2012).
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