Claudio Marrucci “Ammettiamo che l’albero parli”

Claudio Marrucci Claudio Marrucci, Ammettiamo che l'albero parli, Edizioni Fahrenheit 451

Claudio Marrucci
“Ammettiamo che l’albero parli”
Edizioni Fahrenheit 451

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Giosuè, un giovane scrittore, in un raptus di ordinaria follia, uccide la madre, Elsa. Accecato dal dolore, s’inventa un suo universo, più reale della realtà. In questo mondo, del tutto autentico, Giosuè incontra Maryam, una ragazza che amerà fino a perdere il senno ma che lo lascerà senza appello. Elaborando il dolore, Giosuè farà i conti con il suo essere, fino ad ammettere finalmente il suo delitto. Solo e abbandonato a se stesso, in una cella di un manicomio, espierà le sue colpe attraverso il suicidio, non prima, però, di ammettere che la vita è sogno o, forse, incubo. Non esiste un amore o una violenza di genere. La violenza, soprattutto, è da aborrire in quanto tale. Se noi viviamo in un mondo violento dove il più piccolo è sempre sopraffatto dal più forte, probabilmente i valori che hanno tenuto assieme a società sino ad ora, hanno esaurito la loro funzione. L’arte e la letteratura sembrano essere l’unica nostra salvezza.

Claudio Marrucci, nato a Roma nel 1986, ha pubblicato il suo primo libro a sedici anni, Una Sorda Rabbia, in una collana diretta da Antonio Veneziani. Da allora, scrive racconti e poesie. Ha ideato e codiretto la rivista underground, di arte e letteratura, Ciclostile, collaborando, tra gli altri, con Toni Morrison, Elie Wiesel, Pedro Almodóvar, Annie Proulx, Edmund White, Gore Vidal. Inoltre, oltre ai tanti altri progetti di cui si è occupato, ha pubblicato in versi, un omaggio a Miles Davis, Miles.

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Edizioni Fahrenheit 451
Nate nel 1992, le Edizioni Fahrenheit 451 da allora lavorano a un catalogo di voci alternative alla cultura dominante, in una ricerca indirizzata verso autori di rottura: rottura politica e sociale, ma anche rottura degli schemi linguistici e quindi provocazione stilistica e innovazione delle forme. La casa editrice, tornata a una piena attività dopo qualche anno di pausa, si propone la ricerca e la cura di un catalogo sempre attuale, pubblicando solo pochi e selezionati titoli l’anno. Così facendo si è deciso di non contribuire alla frenetica produzione libraria e di non avere un numero di uscite obbligatorie ogni mese. Questa scelta consente agli editori di dedicarsi con la massima cura alla realizzazione dei libri e di seguire con attenzione anche la loro vita nelle librerie.

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