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Cinzia Bigliosi “A mille ce n’è”

Cinzia Bigliosi, A mille ce n'è, L'iguana editrice

Cinzia Bigliosi
“A mille ce n’è”
L’Iguana Editrice
www.liguana.it

Basta una coincidenza perché esistenze lontane anni luce si incrocino nel modo peggiore. Un torrido mattino d’estate, un semaforo rosso, una collisione, il pizzo di un calzino che spunta tra le pieghe delle lamiere e un segreto indicibile che alimenta un equivoco spaventoso.
Ma chi ha sbagliato davvero? Così un buco nella logica diventa gorgo senza fondo. Marcato da una prosa spietata e lancinante, il racconto di Cinzia Bigliosi descrive tutte le prospettive possibili, rivela altre mille minuscole vicende, mostra cosa accade quando il buon senso viene sopravvalutato: che è troppo tardi per tornare indietro. E allora nessuna colpa, nessuna sentenza, nessun risarcimento. Solo resa inappellabile.

Steso lungo il banco d’acciaio e coperto dal telo, il corpo pareva ancora più minuto.
Osservò il volto. Gli ultimi tentativi di respiro dovevano essere stati terribili, a giudicare dalla fitta rete di capillari esplosi appena sotto la pelle come la polpa di un lampone troppo maturo. Le palpebre abbassate erano grigie e con le sopracciglia chiare, appena visibili, formavano due perfette mezzelune. Le labbra allungate senza espressione erano screpolate. Ma se si escludevano le numerose macchie puntiformi di cianosi che si moltiplicavano specialmente sulla parte superiore del busto, quello era un meraviglioso corpo da bambola.

Cinzia Bigliosi ha tradotto molti romanzi, da Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand (Feltrinelli 2009) a Bel-Ami di Guy de Maupassant (Feltrinelli 2012), da Un paesaggio di ceneri di Élisabeth Gille (Marsilio 2014) alla nuova edizione di Suite française di Irène Némirovsky (Feltrinelli 2014).
Finalmente ne ha scritto uno tutto suo.

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Livio Partiti: