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Stefano Bataloni, Anna Mazzitelli “Con la maglietta a rovescio”

Stefano Bataloni, Anna Mazzitelli "Con la maglietta a rovescio" Edizioni Porziuncola

Stefano Bataloni, Anna Mazzitelli
“Con la maglietta a rovescio”
Storia di Filippo Bataloni
Edizioni Porziuncola

edizioniporziuncola.it

Filippo Bataloni è un bambino che, all’età di due anni, ha scoperto di essere affetto da una grava malattia. Questo libro racconta la sua forza e il suo coraggio di fronte a un evento che avrebbe spaventato chiunque, ma è soprattutto la testimonianza che ogni “drago” può essere sconfitto dall’amore di Dio.
Filippo amava portare le magliette al contrario, le rovesciava con caparbietà, perché la parte esterna per lui non contava.
«Allo stesso modo – scrivono i genitori – ci siamo resi conto che il Signore ha rovesciato la nostra storia di sofferenza e di paura, e l’ha trasformata in una storia di amore e di speranza».


OLTRE LA MORTE, C’È UN “INFINITAMENTE DI PIÙ”
Può la morte per leucemia di un bambino di soli tre anni rappresentare un “infinitamente di più” per i suoi genitori? Così è accaduto per Stefano Bataloni e Anna Mazzitelli, coniugi romani, che, alla scomparsa del figlioletto Filippo, avvenuta tre anni fa, si sono posti in ascolto di Dio Padre, che, per loro stessa ammissione, ha dato la forza di non vivere la loro tragedia in modo passivo e di aprirsi a una nuova visione dell’esistenza.

“La malattia di Filippo ha iniziato a spogliarci, ci ha mostrato quanto effimere fossero le cose su cui avevamo fatto affidamento fino ad allora e ci ha mostrato quale era la nostra parte più preziosa”, scrivono Stefano e Anna in una nota su Facebook.

“Abbiamo accolto la Grazia di saper obbedire, di ascoltare veramente, e in questo ci siamo ritrovati liberi, liberi dalla paura, dalla delusione, dalla tristezza, dalla morte – proseguono i coniugi –. Qualcuno ha dato significato a quello che stavamo vivendo. Qualcuno ha spezzato le nostre certezze e le ha rese nutrimento per noi; non ha tolto la malattia di Filippo ma l’ha resa cibo per noi. Qualcuno, attraverso Filippo, attraverso la sua malattia, ha ascoltato le nostre preghiere di madre e di padre e non si è limitato ad assecondarle, ci ha donato infinitamente di più”.
fonte: frammentidipace.it Luca Marcolivio

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