Isabella Mattazzi
traduttrice di:
“Sete”
Amélie Nothomb
Voland Edizioni
voland.it
“Non lo ripeterò mai abbastanza: avere un corpo è quanto di più bello possa mai capitare.”
Dopo il processo e il giudizio di Pilato, Gesù trascorre la sua ultima notte in cella, profondamente afflitto dalle incredibili testimonianze dei suoi miracolati. Nello spazio-tempo creato dalla inesauribile penna di Amélie Nothomb prende vita questo romanzo in prima persona in cui la figura più universalmente nota al mondo occidentale, ma anche la più oscura, racconta di sé sulla soglia della propria morte. Ne viene fuori una preghiera urlata come un tributo alla vita, come un inno alla fragilità dell’umano, alla gioia del corpo, all’abbandono dei sensi, alla paura, alla sofferenza, alla compassione, a quella strana cosa che si chiama amore.
Amélie Nothomb
Nata nel 1967 a Kobe, Giappone, trascorre l’infanzia e la giovinezza in vari paesi dell’Asia e dell’America, seguendo il padre diplomatico nei suoi cambiamenti di sede.
A 21 anni torna in Giappone e lavora per un anno in una grande impresa giapponese, con esiti disastrosi e ironicamente raccontati in Stupore e tremori.
Rientrata in Francia, propone un suo manoscritto a una solida e storica casa editrice, Albin Michel. Igiene dell’assassino esce il 1° settembre del ’92 e conquista subito molti lettori.
Da allora pubblica un libro l’anno, scalando a ogni nuova uscita le classifiche di vendita.
Ha ottenuto numerosissimi premi letterari tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo ‒ da cui nel 2015 è stato tratto il film Il fascino indiscreto dell’amore di Stefan Liberski ‒ e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore.
Oggi vive tra Parigi e Bruxelles.
I nomi epiceni è il suo 27° romanzo.
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