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Alessio Romano “D’amore e baccalà”

Alessio Romano "D'amore e baccalà" EDT

Alessio Romano
“D’amore e baccalà”
EDT Edizioni

edt.it


La più poetica delle capitali europee.
Saramago e l’oceano. Tabucchi e il tram numero 28.
E le tascas, le taverne in cui si mangiano cinquanta sfumature di baccala? ascoltando la musica piu? struggente che esista: il fado.
È in questa città sospesa tra sogno e realtà che Alessio incontra Beatriz, una cameriera bellissima, scontrosa ed evanescente.
Ritrovarla nel dedalo del centro storico sarebbe impossibile, senza l’aiuto di complici inattesi: gli spiriti guida di Amália Rodrigues, Ingrid Bergman, Fernando Pessoa…

La caduta dal Tram 28
È solo un’impressione dettata dalla disperazione con cui tento di rimanere in equilibrio su questo predellino di ferro oppure l’autista sta cercando deliberatamente di farmi cadere a terra?

Rallenta e accelera all’improvviso, frena senza motivo, ne sono sicuro: lo fa di proposito. L’autista del tram su cui sono atterrato con un balzo, approfittando della fermata in Escolas Gerais, sta cercando di scrollarmi di dosso neanche fossi un insetto molesto.

E io sto per precipitare dalla scaletta dell’uscita posteriore di questo tram metallico consapevole dell’enorme sciocchezza che sto facendo. Il mitico Tram 28 la cui effige è replicata in migliaia di calamite da attaccare al frigorifero; stampata su magliette, poster, accendini, taccuini, penne e tazze; dipinta a mano su acquerelli sgargianti o in quadri realizzati col caffè dall’infinito esercito dei pittori lisbonesi. Perché il Tram 28 è il simbolo per eccellenza di questa città, tanto che addirittura l’interno di un bar è arredato a sua imitazione, lo so perché ci ho fatto colazione proprio questa mattina (un pastel de nata che in questo spericolato frangente preferirei non avere ancora nello stomaco); l’elétrico che da Praça Martim Monitz si arrampica per circa una quarantina di minuti, attraversando Alfama e girando intorno al Castelo, nel cui bairro questa mattina ho preso casa a Lisbona, Tomás – il padrone – mi ha dato le chiavi neanche due ore fa.


“Il Fado è il tentativo riuscito di trovare una perfetta alchimia tra poesia e musica. Ma in una tasca è anche connesso con il cibo: è l’ultimo senso, il suono, che rende perfetta la percezione di un piatto che ha già sapore, odore, aspetto ed è caldo o freddo, ma non emette nessun rumore. E poi c’è il sentimento. Un bravo fadista canta e suona sempre come se quella canzone dovesse essere l’ultima in tutta la sua vita.”

Alessio Romano è nato a Pescara nel 1978. Il suo primo romanzo è uscito nel 2006 con i l titolo Paradise for all (Fazi editore), un giallo ambientato alla Scuola Holden – dove ha studiato Tecniche della narrazione e oggi insegna – salutato dal critico del «Corriere della Sera», Antonio d’Orrico, come “uno dei migliori esordi della stagione”. È autore di Solo sigari quando è festa (Bompiani 2015) e curatore della raccolta di racconti Gli stonati. Manifesto letterario per la legalizzazione della cannabis (NEO edizioni, 2017).


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