Adriana Pannitteri
“Cronaca di un delitto annunciato”
L’asino d’oro Edizioni
lasinodoroedizioni.it
Che cosa spinge un uomo a prendere carta e penna e a scrivere decine di lettere a una sconosciuta ripercorrendo i tormenti e i vuoti della propria esistenza? Perché ha scelto proprio lei? E che cosa vuole ottenere? Antonio è un carabiniere di origini siciliane e pensa che la sua vita sia destinata a procedere lungo binari rassicuranti: un buon lavoro, una bella moglie e un figlio adorabile. Maria Grazia è una giornalista di una importante tv nazionale in bilico tra cinismo e ingenuità. Incontrerà una ‘santa’ che dispensa miracoli, un pedofilo camorrista, un serial killer che ha tenuto in scacco mezza Italia e uno stalker inquietante, personaggi a tratti grotteschi in un mondo che le sembra banalmente cattivo e senza speranza. Le lettere di Antonio la costringeranno, suo malgrado, a confrontarsi con l’epilogo tragico di una vicenda che mai avrebbe immaginato di dover raccontare. L’interrogativo che pian piano, inesorabile, si fa strada nelle giornate di Maria Grazia è che cosa accada davvero nella mente di una persona che arriva ad annullare tutto ciò in cui ha creduto trasformandosi in quello che comunemente viene definito un ‘mostro’. E ancora, basta il pentimento? Chi poteva fare qualcosa perché non lo ha fatto? Qual è il confine tra la cattiveria e la pazzia quando persino gli affetti più cari perdono di significato? Cronaca di un delitto annunciato si spinge fino all’abisso, nelle contraddizioni e nelle fragilità degli esseri umani, senza retorica e con il ritmo narrativo di un giallo. Liberamente ispirato a una storia vera.
“Gentile Dottoressa,
noi non ci conosciamo ma io ho avuto l’opportunità di vederla in televisione e sono rimasto colpito dal suo modo di fare e dalla sua sensibilità. Immagino che tante persone, come me, le scrivano e che lei, ovviamente, non possa rispondere a tutti. Ho riflettuto molto prima di prendere carta e penna perché non volevo che lei mi prendesse per uno scocciatore o, peggio, per un maniaco. Ma è così difficile trovare qualcuno con cui esprimersi! Per tanto tempo mi sono chiuso in me stesso e non sono riuscito a parlare. Non ne avevo il coraggio. La prima cosa che devo dirle è che non ho secondi fini: non cerco giustificazioni e, forse, non voglio comprensione. Ho solo bisogno di dire quello che sento e io stesso sono sorpreso perché mai avrei immaginato di poterlo fare con una persona che non conosco.
Il mondo mi definisce un mostro. E così mi sono sentito. Sono soprattutto una persona debole e le assicuro che ammetterlo è per me una liberazione. Un debole – ora ho capito – può trasformarsi suo malgrado in un demonio.
Mi sono chiesto, nella disperazione delle mie giornate che
scorrono tutte uguali, se un mostro ha comunque il diritto di parlare. Io ora, dopo tanto tempo, penso che anche una persona come me ha il dovere di tentare, almeno per chiedere perdono per tutte le cose sbagliate che ha fatto.
Sono errori ai quali non si può porre alcun rimedio. Niente può cancellare i miei incubi e la paura che mi prende quando mi rendo conto di quello che è accaduto. Sono solo un soprav- vissuto che non avrebbe nemmeno il diritto di stare su questa terra. L’unico pensiero che mi tiene ancora attaccato a una vita che non ha più un senso è quello di poter rivedere un giorno il mio Andrea. Ma è una speranza vana.”
Adriana Pannitteri è nata a Roma. È giornalista del Tg1 Rai e ha pubblicato diversi libri. Tra questi: Madri assassine. Diario da Castiglione delle Stiviere (2006), Vite sospese (2007), La vita senza limiti (con Beppino Englaro, 2009) e per L’Asino d’oro edizioni La pazzia dimenticata. Viaggio negli ospedali psichiatrici giudiziari (2013). Cronaca di un delitto annunciato è il suo primo romanzo.
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